Month: Giugno 2015

racconto breve

Nei tinelli accadono cose

“Che stai facendo, Robertina?” “Niente. Avevo sete”, risponde, persa sulla sua sedia. “Roberta, per l’amore del Cielo! L’acqua!”. Dino si affretta a diluire il fondo di vino rosso lasciato nel bicchiere dall’avventata sorsata di lei. “Avevo sete”, si ripete a mezza bocca Roberta. È imbronciata, guarda nel vuoto, davanti a sé, in un punto preciso tra due piastrelle celesti lievemente disallineate.

barcolana trieste

Aspettando la Barcolana a Trieste

Nino è uno skipper, ma dalle 9 alle 20, ogni giorno dal Lunedì al Venerdì, indossa la sua divisa da uomo d’affari e gestisce un’importante società di import export. Ha 36 anni e vive senza troppa convinzione con Gemma in un loft in zona Brera. Gemma fa la PR per un’azienda di moda per cui viaggia tantissimo, spesso anche nel fine settimana. Allora Nino il sabato si sveglia molto presto, fugge a La Spezia e ritrova Malù. Malù è un gioiello, lucida, perfetta, 37 piedi, un albero maestro in carbonio robusto e leggero, il timone a barra. Con Malù esce per mare con qualsiasi tempo, è una necessità. Deve sentire il vento, assecondarlo, ricongiungersi con il suo elemento.

Quello che gli occhi non vedono

Cosa accade quando chiudiamo gli occhi? Cosa sentiamo nel buio? E soprattutto cosa significa non vedere? Non vedere l’altro, sé stessi, le relazioni, i rapporti? Quello che gli occhi non vedono è un viaggio attraverso i sensi che prevalgono quando la vista — per scelta o fatalità — viene meno. Frangenti di vita in cui si esalta la comunicazione, la connessione con un sentire vero.

recensione storia di un corpo pennac

[recensione] Diario di un corpo

L’ansia è un male ontologico. Che cos’hai? Niente! Tutto! Sono solo come l’uomo! Ho preso questo libro mesi fa, pensando di regalarlo. Poi ci ho ripensato, raramente regalo libri che non ho prima letto. È rimasto a riposare su una mensola. Poi è passato su un comodino. Poi è finito sotto altri interessi. Infine ho avuto la febbre, sono stata costretta due giorni a letto e non avevo neanche la forza di scegliere un libro di là. Ho allungato una mano e sul comodino ho ritrovato “Storia di un corpo”. L’ho cominciato, a fatica, considerato il malessere dell’influenza che non mi dava tregua.

italo calvino fiabe italiane

Libri per bambini: le fiabe italiane di Italo Calvino

Io credo questo: le fiabe sono vere. Italo Calvino Ho iniziato a leggere per i bambini sin dalla nascita, a pochi mesi per Momo, praticamente sin dalla vita intrauterina per Ricco. Quando è nato Ricco i momenti dedicati alla lettura, in genere la sera prima della nanna, erano i pochi, se non gli unici, di tranquillità con i due marmocchi. Momo non tentava di fare fuori l’usurpatore e Ricco non aveva smanie e necessità di vario tipo, si godeva la voce di mamma, la luce soffusa e talvolta si faceva una ciucciatina di latte extra.