Io credo questo:
le fiabe sono vere.
Italo Calvino
Ho iniziato a leggere per i bambini sin dalla nascita, a pochi mesi per Momo, praticamente sin dalla vita intrauterina per Ricco.
Quando è nato Ricco i momenti dedicati alla lettura, in genere la sera prima della nanna, erano i pochi, se non gli unici, di tranquillità con i due marmocchi. Momo non tentava di fare fuori l’usurpatore e Ricco non aveva smanie e necessità di vario tipo, si godeva la voce di mamma, la luce soffusa e talvolta si faceva una ciucciatina di latte extra.
Per me è sempre stato un contenitore di grandi effusioni e scambio con i bambini: uno spazio di confidenza in cui esprimere quello che amo e ascoltare i loro pensieri spontanei. Talvolta hanno tirato fuori grandi domande e hanno trovato risposte, in altre occasioni hanno potuto condividere le loro teorie sul mondo, le loro paure.
I libri sono un veicolo d’amore anche tra loro: si scambiano letture e si consolano l’un l’altro attraverso le storie favorite. Adesso Momo sa leggere, ma fa ancora fatica e spesso preferisce andare a memoria, aiutato dalle illustrazioni, come ha sempre fatto, come tuttora fa Ricco che ha solo tre anni e mezzo. Ma entrambi quando sono in vena, si dicono: “Dai, non essere triste, ti leggo una storia!”.
Mi sarebbe piaciuto tenere memoria di tutte le letture preferite nel corso degli anni, in base alla loro età e a quello che stavano vivendo, ma pazienza. In maniera del tutto sconclusionata, come mi contraddistingue, lo faccio quando ci riesco, quando per qualche motivo diventa più urgente, come questa volta.
Oggi voglio prendere nota e ricordarmi delle “Fiabe italiane” di Italo Calvino, che in questi mesi hanno appassionato sia Momo che Ricco.
L’opera originale, Fiabe italiane, uscita nel 1956 per Einaudi è una antologia di 200 fiabe raccolte dalla tradizione popolare e tradotte in lingua dai vari dialetti da Italo Calvino. Le versioni che abbiamo noi, edite da Mondadori, sono delle piccole raccolte di cinque o sei fiabe a tema e illustrate splendidamente da Gaia Stella.
Momo, che ha quasi sei anni, ha ancora bisogno e apprezza di più le letture se ci sono delle immagini che accompagnano le parole, ma inizia a cercare storie più articolate, forse per questo adora questi libri. Per bambini più piccoli come Ricco, invece, potrebbero risultare davvero troppo lunghe, ma dipende dall’indole del bambino, dalla soglia di attenzione, dall’abitudine all’ascolto e anche dai temi favoriti. Perché come dicevo a casa nostra sono davvero amate da entrambi i bimbi. E anche da me, ovviamente.
Sono storie della tradizione, con i tratti classici delle fiabe, talvolta truculenti, altre magici in grado di comunicare con l’immaginario primordiale di tutti noi.
Le storie preferite di Momo sono “Il mago corpo-senza-l’anima” e “I tre cani”, contenute nelle “Fiabe di animali magici”, mentre quelle preferite di Ricco sono “Zio Lupo” e “Il naso d’argento”, contenute delle “Fiabe da far paura (appena appena, non tanto)”. A pari merito per entrambi “Un bastimento carico di…” e “Il balalicchi con la rogna”, contenute nelle “Fiabe di mare”.
Nella nostra lista dei desideri ci sono ovviamente gli altri volumi di questa collana illustrata, aspettando di godere delle sole parole e passare alla versione completa originale.
Italo Calvino, Fiabe di animali magici, Mondadori
Italo Calvino, Fiabe da far paura (appena appena, non tanto), Mondadori
Italo Calvino, Fiabe di mare, Mondadori