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Lista delle cose che mi passano per la testa in questo momento

Ho questa cosa qui col cambiamento. Una specie di ossessione maniacale, una droga. Muta, inversione di rotta, azzeramento per ricostruire, chiamatelo come volete, io cambio. Da troppo porto i capelli allo stesso modo, mi aiuta solo il tempo che rende sempre più salata la mia testa peperina. Ma sto cambiando abiti, liberandomi di tante cose che non mi appartengono più e tenendo solo cose autentiche. E in più l’anno prossimo faccio un restyling della casa, ma nel frattempo colleziono idee, metto via spunti, continuo l’irreversibile cammino del riordino, in senso kondoniano e soprattutto inizio la mia pratica da goccia cinese con il MaritoZen che invece col cambiamento ha un rapporto conflittuale e quindi io inizio a dare per scontato cose con molto anticipo affinché quando si realizzano sembrino già avvenute. Strategie bieche, da moglie astuta e intraprendente.

sindrome da troppi stimoli

Troppe cose da leggere

Devo correre ai ripari, ho troppe cose da leggere. Troppi libri sul comodino (e sulla scrivania, in borsa, accanto al divano, sotto il letto, in bagno e addirittura in pacchetti neppure aperti), troppi articoli salvati in Pocket, in attesa su Feedly, giornali appena sfogliati, troppi temi che mi stuzzicano e vorrei argomentare, autori che vorrei approfondire, troppa roba che vorrei andare a ripescare nella mia biblioteca, per fissare concetti che temo possano sfuggirmi. 

Ora

Ora c’è la fatica che sto facendo per tornare a galla — ancora le zavorre mi tirano giù, ma ce la metto tutta. Semino, semino, e imparo ad apprezzare i traguardi perché darli per scontato è una grande bastardata nei propri confronti. Allora faccio liste di cose che vanno in porto, liste di cose pratiche da fare giorno per giorno, liste di cose che mi fanno felice, liste di cose che voglio ricordare, liste delle persone che ci sono e di quelle che no. Liste di cose che fotografano un momento. Faccio liste delle cose che voglio realizzare, non un giorno futuro, ma entro due settimane, due mesi, sei mesi, un anno. Dipende.

[recensione] Terzo tempo

Ho letto “Terzo tempo” di Annamaria Anelli. L’ho letto mentre Ricco era a casa per un’influenza parecchio aggressiva e il MaritoZen cominciava ad avvertire sintomi di un contagio incipiente. Praticamente una catastrofe. L’ho letto di notte con il piccolo appiccicato e nervoso e il grande insonne e lamentoso (parlo del padre), e l’ho finito la mattina successiva, dopo aver accompagnato Momo a scuola, aver fatto la spesa e organizzato i pasti per la settimana. E prima ovviamente di cercare di mettere insieme un paio di cose lavorative che non mi facessero percepire la giornata inesorabilmente persa. Ed è stato come se presa dalle mie occupazioni da madre amorevole e consorte devota, nonché da casalinga integerrima e professionista agguerrita, io avessi tenuto un dialogo silenzioso con un’amica, dandoci pacche sulle spalle, sussurrandoci confidenze, sorseggiando vino rosso e asciugandoci pure qualche lacrima.

idee bento come fare un bento

Pranzare con il bento

Il bento è una mia recente scoperta, o forse una conquista. Me ne sono innamorata da poco meno di un anno, ho iniziato comprandone due per i bambini e uno per me, adesso ne ho diversi modelli, per avere la grandezza e la forma giusta in base alle pietanze che intendo inserirvi. È una mia conquista perché nonostante in Italia non siano molto diffusi, ne ho fatto una presenza costante nella mia cucina, ingegnandomi per renderli sani, equilibrati, appetitosi e anche belli da vedere.

cominciare bene la giornata

Cominciare bene la giornata

Lotto quotidianamente con la produttività. Non che sia una maniaca del profitto, anzi non disdegno i piaceri dell’ozio, ma la vita da freelance è piuttosto subdola e incita all’indolenza. Così — se non si corre ai ripari — ci si ritrova ad affogare nelle scadenze, nei sensi di colpa e nell’angoscia più cupa. A me capita.