Ho letto di questo libro su Robinson qualche domenica fa, ed è stato amore.
Come spesso accade, innamorarmi mi rende loquace, così ho iniziato a tempestare chiunque mi capitasse a tiro di parole languide e cariche di aspettative a proposito delle “Storie della buonanotte per bambine ribelli” di Francesca Cavallo e Elena Favilli.
L’ho fatto anche con le libraie della Coreander alle quali ho chiesto di mettermene da parte una copia non appena l’avessero ricevuto. Hanno fatto di più. Per placare la mia ansia d’attesa mi hanno regalato un’anticipazione, uno di quei fascicoli creati dalle case editrici come materiale promozionale che io tenuto come una reliquia per qualche giorno fino all’uscita — finalmente — del libro in pagine e dorsetto.
Il libro è chiaramente un autoregalo, ma non ho potuto fare a meno di coinvolgere Momo e Ricco nella lettura e nell’entusiasmo.
Devo essere sincera, non sono stati così allettati all’idea di leggere queste cento biografie di donne speciali. Anzi, per due sere me l’hanno proprio boicottato, poi qualcosa è scattato, ma ve lo faccio raccontare direttamente da Momo.
Già perché da oggi abbiamo un canale Youtube che gestiremo assieme, io e i bambini. Vogliamo utilizzarlo per parlare di libri.
Io ne leggo a tonnellate, per diletto e per lavoro, Momo e Ricco mi seguono a ruota, unicamente per piacere. E allora abbiamo pensato di raccontarli in un formato veloce e agevole, sia nella creazione che nella fruizione. Per i bambini è divertente, c’è molta spontaneità e per me è un po’ più immediata la postproduzione che invece per le recensioni sul blog mi richiedeva talvolta troppo tempo tanto che finivo per accantonare i post in bozza e dimenticarli.
È un tentativo, vediamo a cosa ci porterà. Anzi, diteci cosa ne pensate, saremo lieti di avere dei feedback. Intanto ecco la recensione di Momo, sette anni, su “Storie della buonanotte per bambine ribelli”.
Di questo testo bisognerebbe dire tanto altro, delle sessanta illustratrici che hanno creato i cento ritratti di donne, le cui vite straordinarie sono raccontate da Francesca Cavallo e Elena Favilli, di queste due professioniste e amiche che hanno lanciato un eccezionale crowdfunding globale che ha permesso a questo libro di partire per il suo viaggio, ma a me preme lasciarvi una nota a margine, molto personale, nata dall’atmosfera che ho respirato attorno a questo libro, anche tra i miei contatti quando ho iniziato a divulgarlo.
Questo non è un libro per femmine.
Se vogliamo davvero cambiare un approccio culturale, be’ lo dobbiamo cambiare.
Finché continueremo a raccontarcele tra noi, queste storie, cambierà certo qualcosa — forse le nostre figlie saranno più coraggiose di noi e le loro più ancora delle loro madri — ma non sarà abbastanza.
Il cerchio si chiuderà davvero quando non sentiremo più la necessità di scindere in questioni di genere le letture, i modelli da proporre e quindi l’educazione che impartiamo ai nostri figli — tutti i figli, femmine e maschi.
Il cerchio si chiuderà quando non sarà necessario ispirarsi a un grande uomo del passato per lasciare un segno come donna, ma sarà spontaneo ispirarsi a una grande donna del passato per realizzarsi, bambina o bambino che sia.
E questo, innanzitutto, me l’hanno detto Momo e Ricco, semplicemente, quando sfogliando questo libro si sono immedesimati e hanno immaginato il loro futuro come astronauti, sportivi o scrittori sulla scia di esempi di vite coraggiose e ribelli. Di donne, sì.