Cose della mia estate
Prima di tutto c’è stato tanto mare, c’è stato il suo silenzio.
Prima di tutto c’è stato tanto mare, c’è stato il suo silenzio.
Nelle ultime due settimane di Agosto, la terza e la quarta del mio #cercoladirezione, c’è stato tanto mare. Mare da navigare. I piedi nudi, le banchine, le cime. Il non luogo dove mi sento leggera, totalmente spensierata e slegata da condizionamenti, il mare. Il passo è lieve, la direzione in sintonia col vento: sembra una direzione obbligata eppure non ho maggiore libertà di quando ho solo acqua attorno. E ho avuto più di qualche occasione per godere dell’inaspettato che si trasforma in ricchezza solo per chi è in ascolto e in condizione di ricevere. Durante la terza settimana c’è stato un momento — ben più di un momento a dire il vero — che posso definire perfetto ed è coinciso con una sveglia all’alba. Quella dimensione di solitudine e quiete mi si confà perfettamente, mi concilia con la mia caotica creatività: decisamente una direzione da perseguire. E poi immancabilmente gli ostacoli, quelli che arrivano dall’esterno e quelli che ci procuriamo da soli. E sta a noi: sbrogliare i nodi o arrendersi. Arrendersi o scavare. Abbandonare o guarire. Io ho scelto …
Nino è uno skipper, ma dalle 9 alle 20, ogni giorno dal Lunedì al Venerdì, indossa la sua divisa da uomo d’affari e gestisce un’importante società di import export. Ha 36 anni e vive senza troppa convinzione con Gemma in un loft in zona Brera. Gemma fa la PR per un’azienda di moda per cui viaggia tantissimo, spesso anche nel fine settimana. Allora Nino il sabato si sveglia molto presto, fugge a La Spezia e ritrova Malù. Malù è un gioiello, lucida, perfetta, 37 piedi, un albero maestro in carbonio robusto e leggero, il timone a barra. Con Malù esce per mare con qualsiasi tempo, è una necessità. Deve sentire il vento, assecondarlo, ricongiungersi con il suo elemento.