Non è il primo Settembre e neppure un lunedì. Sono in ritardo. Di già.
Ho iniziato quest’anno con grinta, entusiasmo e determinazione come non mi accadeva da anni.
Sento energie nuove e direzioni nette. Mi sembra di riuscire a canalizzare le energie e non disperderle in false mete. Sono riuscita miracolosamente a rinunciare, senza fatica e senza esitazioni, a lavori che non sono finalizzati ai traguardi che sto rincorrendo.
Eppure evidentemente non ho ancora imparato a custodire i miei obiettivi, a difendere i miei spazi e a gestire il mio tempo. Sono già in ritardo.
Lavorerò stanotte, probabilmente anche la prossima e quella dopo. Lavorerò nel weekend, ma dalla settimana prossima questa storia deve finire. Devo impormi di non esserci come madre, amica, figlia e moglie nelle ore che faticosamente mi sono strappata a tutto il resto e che devo dedicare al mio lavoro. Me lo devo.
Ho avuto un’estate meravigliosa, la più bella da quando sono madre. Perché sono riuscita anche a riposare. Questo ha resto le vacanze da scuola un periodo di infinite ricchezze, le stesse e sempre diverse che ogni giorno, in estate o inverno, i bambini mi donano e mi hanno donato, con la differenza che finalmente ho avuto la disposizione d’animo di accoglierle, apprezzarle e farle decantare dentro. Semplicemente non ero impegnata a sopravvivere, non avevo sonno, non ero costantemente indispensabile, ma potevo talvolta permettermi di stare a guardare, anche a una certa distanza, e godermi prospettive diverse, riflettendo su quanto avveniva.
E quindi sono pronta per ricominciare e ho le energie vitali per farlo. Sembra una sciocchezza, ma sta tutto qui.
Quest’anno ho deciso di scrivere di più con obiettivi precisi. Obiettivi esatti, bersagli.
E ho deciso di rallentare col blogging per tornare all’insegnamento e alle arti terapie espressive. Tornare al teatro attraverso la scrittura.
Sarà un anno pieno, mi auguro di non perdere questa spinta e questa energia. Me lo devo.
E ora a lavoro!
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