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#cercoladirezione una sfida lunga un anno per ritrovare il passo

#cercoladirezione

In maniera assolutamente casuale e inaspettata, ho avuto un’intuizione. Niente di eclatante, s’intende, eppure qualcosa di abbastanza insistente da provocarmi curiosità  e poi compiacimento.
Un giorno che casualmente era un primo del mese — l’1 Agosto — e che provvidenzialmente non era né Martedì, né Venerdì (son superstiziosa, da buona meridionale, e di Venere e di Marte, non si sposa, non si parte, né si dà principio all’arte) ho posizionato la fotocamera dell’Iphone per immortalare i miei sandaletti spagnoli, presi a Giugno a Madrid durante un breve viaggio con il MaritoZen senza i bambini.

Pubblico spesso sul mio Instagram scatti frivoli di me allo specchio per ricordare abbinamenti che mi fanno sentire bene o sfacciati piedi nelle loro pindariche avventure con scarpe di varia foggia, ma quel giorno una didascalia stringata come di consueto non era sufficiente. O, meglio, lo scatto è stato il pretesto per mandare avanti altri pensieri e focalizzarmi sull’attimo, sulla mia posizione specifica e sul mio momento storico. Chi sono oggi, da dove vengo, in che direzione sto andando.

Sono in un periodo esistenziale complesso. Per come l’ho vissuta, la mia vita mi ha dato spesso la sensazione di dovermi riassestare, reinventare, riprogrammare ogni tot anni. E adesso ci risiamo.
In questi ultimi cinque anni durante i quali, diventata mamma, mi sono inventata un lavoro che potessi conciliare con questo mio nuovo ruolo, ho trattenuto il fiato. Ho fatto il possibile per andare avanti, per arrivare a dei risultati tangibili che mi facessero sentire produttiva, talvolta ho abbozzato e mi sono rassegnata, mi sono accontentata, proprio in virtù della conciliazione. Adesso qualcosa comincia a cambiare, le risorse che i bambini mi chiedono sono di natura diversa — meno tempo e più concentrazione, volendo sintetizzare grossolanamente; in ogni caso mi pare di riuscire a contare su un monte ore settimanale superiore al passato. E questo tempo voglio impiegarlo bene. Voglio riprendere ciò che avevo lasciato in sospeso, imbarcarmi in progetti ambiziosi che finora non ho avuto neppure il coraggio di formulare, voglio ritarare il baricentro e procedere in una direzione che mi aderisca al meglio.
Voglio, insomma, riorganizzarmi partendo da quello che ho, da quello che sono e da quello che profondamente desidero.

Ho deciso quindi di prendermi un anno per ragionare sul percorso che sto intraprendendo, alla ricerca della mia direzione. Non vuol dire che me ne starò ferma a fissarmi le punte dei piedi e cambiare smalto tutti i giorni, nel frattempo continuerò a camminare, lavorare, donandomi però questo momento quotidiano di riflessione dato dalla prospettiva insolita.

365 giorni, 365 riflessioni sul passo, sul percorso, sull’andare. Un pretesto per riflettere su dove sono, come ci sono arrivata e come voglio proseguire. Perché quando perdi la bussola puoi lasciarti trasportare dai venti o ritornare sui tuoi piedi, un passo alla volta.

La prima settimana si è chiusa con soddisfazione.

#cercoladirezione

Ho pensato al mio essere madre e alla capacità che sto sviluppando di mettermi in gioco coi miei figli, imparando a includerli in ciò che faccio, con la fatica di mediare e modulare, ma con il risvolto di sentirmi più autentica e completa.

Ho pensato alle mie radici e all’importanza di avere un luogo, chiamato casa, dove poter tornare.

Ho pensato alla materia di cui son fatte le mie ossessioni. E ho capito che quelle ossessioni devo lasciarle risuonare in me più a lungo perché trovino la loro forma espressiva.

Ho cercato di concentrarmi sulla costanza verso l’obiettivo, per cui credere in se stessi è fondamentale appendice. Pur con le necessarie deviazioni, mai perdere di vista il traguardo.

Ho pensato a due concetti sopravvalutati che varrebbe la pena sfatare: la simmetria e la coerenza.

Ho pensato all’importanza della flessibilità nell’accogliere e lasciar andare i sentimenti, le relazioni, tornando a ricordi dolorosi e ispirandomi al mio essere madre che sente i figli gradualmente allontanarsi per diventare altro da me.

E a latere ho pensato anche a forza e coraggio, al corpo di donna, alla stravaganza e anche alla follia.

Una settimana intensa, non c’è che dire.
Se qualcuno volesse provare a partire insieme a me è il benvenuto, #cercoladirezione è una sfida, il passo lo decide ognuno, di strada ce n’è per tutti.

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