Nel 2007 ho conosciuto una persona speciale.
L’ho conosciuta come fidanzata di un caro amico del mio allora QuasiMaritoZen, ma ci siamo subito riconosciute ed è nata una bellissima amicizia tra noi.
Quello che forse ha creato un immediato feeling e ha poi cementato il nostro legame è stato l’amore per i libri. Da subito argomento di scambio, ci ha dato lo slancio per iniziare una meravigliosa avventura che dura ancora oggi: il tè letterario.
A Settembre del 2007, in una domenica pomeriggio stipata di muffin e inondata di tè, io, lei e un gruppo di amiche abbiamo inaugurato un’abitudine che ci saremmo portate avanti per anni, quella di incontrarci tra donne una volta al mese per parlare di libri.
Nel corso del tempo poi, il gruppo si è arricchito di presenze e contributi, alcune amiche si sono aggiunte, altre se ne sono andate, ma il nucleo è rimasto lo stesso e anche lo spirito: quello di fermarci, prenderci uno spazio tutto per noi, lontano da figli, mariti, compagni o compagne, famiglie, e coltivare il nostro essere donne che leggono. Donne che cercano nei libri evasione, risposte, gioia, spazio, segreti, illuminazioni, chiavi di lettura del mondo.
Ognuna di noi ha la propria spinta nella lettura, ma quello che ci accomuna è la voglia di parlarne e condividerla.
Ecco, non ho la capacità di raccontare tutto quello che questo appuntamento mensile ha rappresentato per me in questi anni, dal conforto nei momenti bui della mia maternità, alle risate liberatorie nella fatica del quotidiano, alla consapevolezza di non essere mai sola, all’opportunità di approfondire, esercitare e valorizzare la femminilità, all’esempio costante della forza dell’amicizia e della solidarietà tra donne, ai ricchi stimoli intellettuali, ai contrasti, anche, per esercitare la dialettica e la complessità. Però ho la volontà di celebrarlo come un’immensa ricchezza nella mia vita.
Perché ne parlo oggi, pubblicamente, dopo quasi dieci anni?
Perché ieri, per la prima volta, abbiamo deciso di varcare il rassicurante portone del mio studio, dove ultimamente si tenevano i nostri incontri, per chiacchierare dei nostri libri in un bel luogo dove evidentemente, e a buon ragione, avevo percepito le energie giuste.
Siamo state ospitate dalle libraie Marina e Cristina della libreria Coreander, un nuovo spazio di libri indipendente, a Piazza San Giovanni a Roma.
In realtà, come si evince dalla foto, c’era anche il terzo libraio, Claudio, in vetrina, che non ha distolto un momento lo sguardo dal suo libro e non ha origliato neppure una volta le nostre chiacchiere. Grazie <3
Ci sono delle regole? Poche, siamo fondamentalmente anarchiche. Però ogni mese, per darci uno spunto di lettura, decidiamo spesso un tema in base al quale ognuna di noi, utilizzando le più o meno bieche forzature, sceglie dei libri di cui parlare. Questo mese il tema era la curiosità e abbiamo parlato di:
Alberto Manguel, Una storia naturale della curiosità, Feltrinelli
Georges Perec, La scomparsa, Guida editori
Shaun Tan, L’approdo, Tunuè
Jacky Fleming, Breve storia delle donne, Corbaccio
Sándor Márai, Le braci, Adelphi
Franz Kafka, Come non educare i figli, L’orma editore
San Savage, Firmino, Einaudi
Kazuo Ishiguro, Notturni — Cinque storie di musica e crepuscolo, Einaudi
J.J. Abrams, La nave di Teseo di V.M. Straka, Rizzoli Lizard
Aki Shimazaki, Il peso dei segreti, Feltrinelli
Claudio Morandini, Neve, cane, piede, Exòrma
Maja Säfström, Il piccolo libro dei grandi segreti animali, Nomos edizioni
Han Kang, La vegetariana, Adelphi
Junichiro Tanizaki, La chiave, Bompiani
Franco Rella, Scritture estreme — Proust e Kafka, Feltrinelli
Elias Canetti, Auto da fé, Adelphi
Austin Wright, Tony & Susan, Adelphi
Inutile sottolineare quanti stimoli ci portiamo a casa da questi pomeriggi e quanti acquisti riusciamo a fare a stretto giro. Poi c’è tutto un traffico sommerso di prestiti, desideri, e scambi.
Insomma, il nostro tè letterario è un circolo virtuoso, mi ripeto, una grande ricchezza. E io sono davvero grata a chi con me questo tè lo mantiene vivo con dedizione, passione e ironia.
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