C’è stato quello che non si dimentica
nessun giorno della vita futura
quello che la vita te l’ha distrutta
o c’ha provato almeno.
Quello che ti ha fatto femmina
che ti ha tolto l’aria
che te l’ha ridata.
Il termine di paragone
il pensiero nascosto
il sogno che stordisce per giorni
che più lo allontani
più si diverte a riapparire.
È l’uomo che avresti sposato
se non t’avesse distrutto la vita
o c’avesse provato almeno.
È quello che esagera
che spinge
che non frena
e curva stretto.
Quello che non si sazia
che ti dimentica
ma mai per davvero.
Quello che trema quando ti guarda
e quando ci sei non è mai abbastanza.
È quello che ogni notte è l’unica
l’ultima, la prima
e più lunga di ogni altra.
Tranne quelle senza di lui,
che non finiscono mai. Mai.
Mai.
Mai.
Anche questo testo fa parte del progetto “Eppure aspettavamo il principe azzurro”, parole mie e musica originale di Ornella Altavilla, mi cara, grande amica. Questo weekend me ne starò assieme a lei rinchiusa in una stanzetta con pianoforte, per ore, a rincorrere sensi e armonie. E non vedo l’ora.
2 Comments