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recensione cappuccetto verde

[Recensioni Bambine] Cappuccetto verde di Bruno Munari

Ho pensato che da ora in avanti chiederò ai bambini di elaborare dei pensieri sui libri che leggiamo insieme e amano sfogliare e ascoltare all’infinito. Mi piacerebbe ricordare i libri della loro infanzia, ma soprattutto avere traccia di quello che suscitavano in loro. Allora queste recensioni di libri per bambini saranno un po’ a sei mani, tre teste e tre cuori: loro che esprimono, dicono, azzardano, riflettono, insistono, si chiedono e io che cerco di dare una forma. Ci proviamo? Proviamoci. Cappuccetto Verde di Bruno Munari, edito da Corraini Edizioni,  è assieme a Cappuccetto Giallo e Cappuccetto Bianco, una variazione sul tema della classica storia di Cappuccetto Rosso. Si tratta di uno di quei libri che ho scelto io per loro. Come detto altrove, a casa nostra non si disdegna niente: quello che a loro piace, che li attira per qualche motivo, si legge, si assapora, anche se non rispecchia in pieno i miei gusti. Ma ovviamente io cerco in tanti modi di esporli a stimoli che io trovo interessanti: qualche volta me li appoggiano, qualche …

libri per bambini in rima

Libri per bambini: Storia incredibile di due principesse

Una delle occupazioni di mamma che oltre a non provocarmi fatica e stress, mi riempie di gioia e ricchezza è leggere con i miei bambini. In genere leggiamo di sera, prima di dormire, ma almeno un paio di pomeriggi li dedichiamo alla “caccia”. Andare a caccia di libri significa andare in libreria, ma più spesso andare in biblioteca, dove possiamo disporre di libri di tutti i tipi, sfogliarli, leggerli, innamorarcene o arricciare il naso e abbandonarli senza remore. Questo momento ci consente di esporci a una sterminata quantità e qualità di stimoli, affinare il gusto personale e poi compilare liste di desideri davvero forti. Molte volte scegliamo di portare a casa dei libri e li leggiamo a ripetizione per giorni e settimane fino a stufarcene o a trasformarli in oggetto di conforto. Mi dispiace non essere riuscita ad appuntare sempre tutti i libri favoriti di Momo e Ricco, ma ogni tanto ci riprovo e questo è un tentativo, appunto, di non perdere memoria di questo libro che a breve dovremo restituire alla nostra biblioteca. Storia incredibile di due …

recensione storia di un corpo pennac

[recensione] Diario di un corpo

L’ansia è un male ontologico. Che cos’hai? Niente! Tutto! Sono solo come l’uomo! Ho preso questo libro mesi fa, pensando di regalarlo. Poi ci ho ripensato, raramente regalo libri che non ho prima letto. È rimasto a riposare su una mensola. Poi è passato su un comodino. Poi è finito sotto altri interessi. Infine ho avuto la febbre, sono stata costretta due giorni a letto e non avevo neanche la forza di scegliere un libro di là. Ho allungato una mano e sul comodino ho ritrovato “Storia di un corpo”. L’ho cominciato, a fatica, considerato il malessere dell’influenza che non mi dava tregua.

italo calvino fiabe italiane

Libri per bambini: le fiabe italiane di Italo Calvino

Io credo questo: le fiabe sono vere. Italo Calvino Ho iniziato a leggere per i bambini sin dalla nascita, a pochi mesi per Momo, praticamente sin dalla vita intrauterina per Ricco. Quando è nato Ricco i momenti dedicati alla lettura, in genere la sera prima della nanna, erano i pochi, se non gli unici, di tranquillità con i due marmocchi. Momo non tentava di fare fuori l’usurpatore e Ricco non aveva smanie e necessità di vario tipo, si godeva la voce di mamma, la luce soffusa e talvolta si faceva una ciucciatina di latte extra.

[recensione] Sembrava una felicità

  Una casa serve a tenere alcune persone dentro e tutti gli altri fuori. Una casa ha un suo perimetro. Quello di cui avevo bisogno quando l’ho avuto tra le mani non era evasione, ma al contrario avevo bisogno che qualcuno mi spiegasse la realtà e me la facesse capire bene, a parole mie. Volevo leggere di me, ma da un altro punto di vista. Volevo leggerlo esattamente così.

la qualità di una storia

Imparare ogni giorno

“Ho finito l’Elettra di Sofocle […]. Ciò che mi colpisce ogni volta è la magnifica qualità della storia. Sembra impossibile non ricavarne un buon dramma. Questo forse accade quando si lavora su intrecci tradizionali che sono stati creati e perfezionati e liberati da ogni scoria a forza di essere cesellati da innumerevoli attori, autori e critici, finché diventano simili a un frammento di vetro levigato dal mare. Inoltre, se nel pubblico ognuno sa in anticipo quello che deve accadere, saranno tocchi molto più fini e sottili a raccontare la storia e si potranno risparmiare le parole. Comunque sia, la mia impressione è questa: non è mai troppa l’attenzione con cui si legge, né il peso che si attribuisce a ogni verso o allusione; e l’apparente nudità è solo in superficie“.