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[Recensioni bambine] Il piccolo grogo coraggioso

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Scrivere recensioni insieme ci è piaciuto un sacco, quindi continuiamo a proporvi queste #recensionibambine.

Oggi io e Ricco vi parliamo de “Il piccolo grogo coraggioso”, un libro delizioso edito da Il Castoro. Si tratta purtroppo di un testo non più disponibile, ma che se doveste trovare in biblioteca o in un mercatino, vi consigliamo di leggere perché è scorrevole e simpatico, con illustrazioni molto colorate, che restano impresse e infine perché parla di paure e coraggio, di amicizia e di spirito di avventura, temi che ci appassionano sempre parecchio. Read More

recensione cappuccetto verde

[Recensioni Bambine] Cappuccetto verde di Bruno Munari

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#recensionibambine @caiacoconi

Ho pensato che da ora in avanti chiederò ai bambini di elaborare dei pensieri sui libri che leggiamo insieme e amano sfogliare e ascoltare all’infinito. Mi piacerebbe ricordare i libri della loro infanzia, ma soprattutto avere traccia di quello che suscitavano in loro. Allora queste recensioni di libri per bambini saranno un po’ a sei mani, tre teste e tre cuori: loro che esprimono, dicono, azzardano, riflettono, insistono, si chiedono e io che cerco di dare una forma. Ci proviamo?
Proviamoci.

Cappuccetto Verde di Bruno Munari, edito da Corraini Edizioni,  è assieme a Cappuccetto Giallo e Cappuccetto Bianco, una variazione sul tema della classica storia di Cappuccetto Rosso. Si tratta di uno di quei libri che ho scelto io per loro. Come detto altrove, a casa nostra non si disdegna niente: quello che a loro piace, che li attira per qualche motivo, si legge, si assapora, anche se non rispecchia in pieno i miei gusti. Ma ovviamente io cerco in tanti modi di esporli a stimoli che io trovo interessanti: qualche volta me li appoggiano, qualche volta mi ignorano completamente. Ma va bene così.

Con questi libri ero avvantaggiata dal fatto che Momo ha una vera e propria passione per i lupi, l’ha sempre avuta, abbiamo quindi una piccola collezione di libri di lupi — magari una volta li raccolgo tutti in un post — e sapevo che sarebbe stato contento se non altro di guardare le splendide illustrazioni e unire il volume al suo scaffale speciale. Poi però la storia è piaciuta molto, tanto da chiedere di leggere gli altri Cappuccetti e innamorarsi anche di quelli.

Quando ho letto questo libro, ho subito pensato che fosse molto educativo far sperimentare attraverso le pagine la possibilità di cavarsi dai guai grazie al supporto degli amici, per questo ci tenevo particolarmente che fosse apprezzato.
In un certo qual modo, però, non è andata proprio così…

cappuccetto-verde-bruno-munari

#recensionibambine @caiacoconi

Momo: Non sapevo che esistesse anche un Cappuccetto Verde, quindi ero curioso. E infatti secondo me la storia è proprio buffa perché non si era mai sentito di un lupo che ha paura delle rane.

Ricco: Però le ranocchie erano tantissime, forse per questo riescono a sconfiggere il lupo!

Momo: Sì, infatti Cappuccetto Verde è molto fortunata ad avere tante amiche. Anche se a me mi è piaciuta di più la cavalletta Zip.

Ricco: A me di più di più mi è piaciuta la nonna perché assomiglia un po’ a NonnaTina e porta a Cappuccetto Verde la merenda col vassoio, questa sì che è una merenda!

Momo: A me di più di più ancora mi è piaciuta la faccia del lupo che fa ridere perché ha il naso di un maiale!

Ricco: Sì, infatti questo lupo secondo me non era un vero lupo, oppure se era un vero lupo aveva già mangiato Cappuccetto Rosso e quindi non aveva più fame per mangiarsi pure Cappuccetto Verde.

Abbiamo trasmesso Recensioni Bambine, libri per bambini raccontati dai bambini, che non sempre leggono quello che vorremmo.

In foto il lupo e la copertina di Cappuccetto Verde di Bruno Munari, edito da Corraini Edizioni con un cappuccetto verde creato dalla mia amica Giorgia La Testa Tra Le Nuvole per bambini lettori un po’ folletti, un po’ esploratori dei boschi.

libri per bambini in rima

Libri per bambini: Storia incredibile di due principesse

Una delle occupazioni di mamma che oltre a non provocarmi fatica e stress, mi riempie di gioia e ricchezza è leggere con i miei bambini. In genere leggiamo di sera, prima di dormire, ma almeno un paio di pomeriggi li dedichiamo alla “caccia”.
Andare a caccia di libri significa andare in libreria, ma più spesso andare in biblioteca, dove possiamo disporre di libri di tutti i tipi, sfogliarli, leggerli, innamorarcene o arricciare il naso e abbandonarli senza remore. Questo momento ci consente di esporci a una sterminata quantità e qualità di stimoli, affinare il gusto personale e poi compilare liste di desideri davvero forti.

Molte volte scegliamo di portare a casa dei libri e li leggiamo a ripetizione per giorni e settimane fino a stufarcene o a trasformarli in oggetto di conforto.

Mi dispiace non essere riuscita ad appuntare sempre tutti i libri favoriti di Momo e Ricco, ma ogni tanto ci riprovo e questo è un tentativo, appunto, di non perdere memoria di questo libro che a breve dovremo restituire alla nostra biblioteca.

Storia incredibile di due principesse
che sono arcistufe di essere oppresse

Il libro di Monica e Rossana Colli, illustrato da Irene Bedino, è edito da Lapis edizioni.
Si tratta di un testo in rima baciata e racconta di due principesse molto particolari: la figlia di un re, pestifera e poco incline alla pulizia, e una draghetta, avvezza alle buone maniere al contrario dei suoi simili. I comportamenti controcorrente delle due eredi al trono destano l’ira dei rispettivi padri che infine, esasperati, le scacciano dal regno. Le due principesse finiscono l’una a casa dell’altra, trovando finalmente un ambiente accogliente nonché in linea alla loro stravaganza.

Ma è davvero questa la soluzione? No, non può essere. E questo libro ce lo racconta.
“Storie di due principesse che sono arcistufe di essere oppresse” è un libro sull’accettazione, sui figli perfetti e quelli fuori dai binari, sul cambiamento e sull’amore. Un libro divertente che ha fatto ridacchiare i miei bambini, soprattutto nelle parti delle puzzette, che ha destato domande profonde e che, grazie alle rime, è rimasto più facilmente nella loro memoria, tanto da permettere loro di “rileggerselo” da soli, anche se ancora non ne sarebbero capaci.

Ho riflettuto su quanto anche nella lettura, da madre, debba fare uno sforzo di accettazione delle loro diversità, della loro distanza da me nelle preferenze e nei gusti. Leggere con loro significa prendersi del tempo per stare vicini, annusarsi, avvertire le reazioni più piccole che le parole, le storie provocano loro, significa ascoltare i loro bisogni, i loro desideri e le loro inclinazioni. Ma anche accettare la loro alterità e sostenerla. Inizialmente proponevo loro solo libri che io apprezzavo, poi hanno cominciato ad avere voce in capitolo e adesso capita più spesso che io sia folgorata da una scoperta che loro mi fanno fare: sono davvero fortunata.

Nella foto di copertina, “Storia incredibile di due principesse” è ritratto con un draghetto creato per Momo e Ricco dalle mani di Giorgia — La testa tra le nuvole perché le cose belle, stanno bene insieme <3

#cercoladirezione il mio mare, la mia terra, ostacoli e alleati

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Nelle ultime due settimane di Agosto, la terza e la quarta del mio #cercoladirezione, c’è stato tanto mare. Mare da navigare. I piedi nudi, le banchine, le cime. Il non luogo dove mi sento leggera, totalmente spensierata e slegata da condizionamenti, il mare. Il passo è lieve, la direzione in sintonia col vento: sembra una direzione obbligata eppure non ho maggiore libertà di quando ho solo acqua attorno.

E ho avuto più di qualche occasione per godere dell’inaspettato che si trasforma in ricchezza solo per chi è in ascolto e in condizione di ricevere.

Durante la terza settimana c’è stato un momento — ben più di un momento a dire il vero — che posso definire perfetto ed è coinciso con una sveglia all’alba. Quella dimensione di solitudine e quiete mi si confà perfettamente, mi concilia con la mia caotica creatività: decisamente una direzione da perseguire.

E poi immancabilmente gli ostacoli, quelli che arrivano dall’esterno e quelli che ci procuriamo da soli. E sta a noi: sbrogliare i nodi o arrendersi. Arrendersi o scavare. Abbandonare o guarire.

Io ho scelto di combattere. Prendere in mano il tempo e trasformare gli ostacoli in trampolini.

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Ci sono i momenti bui, ma mi scopro determinata. E riesco a trasformare il buio in alleato, quell’oscurità che mi consola e mi guarisce.

Mi sono scontrata contro uno scoglio importante del mio carattere: la tendenza a boicottare tutti i miei slanci creativi. I miei piedi che si ammalano, ammaccano, cedono, proprio quando sono al centro di un’espressione creativa, di una riflessione. Si dice che la presa di coscienza è il primo passo verso la guarigione. Allora vado avanti.

Infine i miei passi hanno toccato la terra da cui provengo e ho sentito forte il legame con le mie origini e netto il desiderio di tornare perché ho ancora qualcosa da esprimere.

Da poche ore #cercoladirezione ha una casa, un luogo dove raccogliere tutti i contributi di chi sta viaggiando con me. È la pagina Facebook Cercoladirezione, venite a sbirciare!

Settembre e determinazione

settembre-determinazione

Non è il primo Settembre e neppure un lunedì. Sono in ritardo. Di già.
Ho iniziato quest’anno con grinta, entusiasmo e determinazione come non mi accadeva da anni.
Sento energie nuove e direzioni nette. Mi sembra di riuscire a canalizzare le energie e non disperderle in false mete. Sono riuscita miracolosamente a rinunciare, senza fatica e senza esitazioni, a lavori che non sono finalizzati ai traguardi che sto rincorrendo.
Eppure evidentemente non ho ancora imparato a custodire i miei obiettivi, a difendere i miei spazi e a gestire il mio tempo. Sono già in ritardo. 

Lavorerò stanotte, probabilmente anche la prossima e quella dopo. Lavorerò nel weekend, ma dalla settimana prossima questa storia deve finire. Devo impormi di non esserci come madre, amica, figlia e moglie nelle ore che faticosamente mi sono strappata a tutto il resto e che devo dedicare al mio lavoro. Me lo devo.

Ho avuto un’estate meravigliosa, la più bella da quando sono madre. Perché sono riuscita anche a riposare. Questo ha resto le vacanze da scuola un periodo di infinite ricchezze, le stesse e sempre diverse che ogni giorno, in estate o inverno, i bambini mi donano e mi hanno donato, con la differenza che finalmente ho avuto la disposizione d’animo di accoglierle, apprezzarle e farle decantare dentro. Semplicemente non ero impegnata a sopravvivere, non avevo sonno, non ero costantemente indispensabile, ma potevo talvolta permettermi di stare a guardare, anche a una certa distanza, e godermi prospettive diverse, riflettendo su quanto avveniva.

E quindi sono pronta per ricominciare e ho le energie vitali per farlo. Sembra una sciocchezza, ma sta tutto qui.

Quest’anno ho deciso di scrivere di più con obiettivi precisi. Obiettivi esatti, bersagli. 
E ho deciso di rallentare col blogging per tornare all’insegnamento e alle arti terapie espressive. Tornare al teatro attraverso la scrittura.

Sarà un anno pieno, mi auguro di non perdere questa spinta e questa energia. Me lo devo.
E ora a lavoro!

percorso di ricerca di determinazione e obiettivi

#cercoladirezione e parto dal passato

È successo qualcosa di inaspettato. 

Dopo aver pubblicato il resoconto della mia prima settimana cercando la direzione, non sono più sola. Alcune amiche, donne come me alla ricerca del proprio passo, hanno colto l’ispirazione e si sono unite in questa sfida: una riflessione quotidiana sull’incedere, sul percorso, la foto dei piedi che ci sostengono come pretesto per focalizzare l’attenzione sulle radici. Cercatele seguendo l’hashtag #cercoladirezione su Instagram e Facebook.

Questa settimana per me altre sorprese, altri appunti, altre coordinate. Read More

agosto un mese che non am(av)o

Agosto, un mese che non am(av)o

agosto un mese che non am(av)o

Non ho mai amato Agosto. Non amo particolarmente neppure l’estate e questo mese ne è l’apoteosi. Non amo il mare con la calca, il caldo, non amo le vacanze programmate e neppure le aspettative che inevitabilmente vi si posano.

Proprio per onorare la mia nota coerenza, quest’anno ho programmato le vacanze con un anticipo sorprendente. A Febbraio avevo già deciso che dopo le ferie tutti insieme a Luglio in montagna, avrei trascorso Agosto a Brindisi, dai miei, con i bambini. Tutto il mese, come non succedeva da una vita, perché i bambini potessero andare al mare e io potessi riprendere fiato in un luogo che mi appartiene, a cui appartengo. Read More

#cercoladirezione

#cercoladirezione una sfida lunga un anno per ritrovare il passo

In maniera assolutamente casuale e inaspettata, ho avuto un’intuizione. Niente di eclatante, s’intende, eppure qualcosa di abbastanza insistente da provocarmi curiosità  e poi compiacimento.
Un giorno che casualmente era un primo del mese — l’1 Agosto — e che provvidenzialmente non era né Martedì, né Venerdì (son superstiziosa, da buona meridionale, e di Venere e di Marte, non si sposa, non si parte, né si dà principio all’arte) ho posizionato la fotocamera dell’Iphone per immortalare i miei sandaletti spagnoli, presi a Giugno a Madrid durante un breve viaggio con il MaritoZen senza i bambini.

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